C’è qualcosa di profondamente vivo in “Lava Logic”, il nuovo album firmato Primaluce, progetto solista del polistrumentista e compositore Stefano Primaluce. L’artista, ormai noto per la sua capacità di fondere metal progressivo, introspezione e ricercatezza melodica, torna con un lavoro che appare sin dal primo ascolto più diretto, ma non per questo meno complesso o raffinato.
“Lava Logic” è un disco che pulsa, si muove, evolve. Ogni traccia è parte di un magma musicale in costante trasformazione: a partire dall’opener “The Weight of Remembering”, passando per le trame struggenti di “Tears in Slow Motion” e le architetture ritmiche di “Letters Never Sent”, l’ascoltatore viene guidato in un itinerario emotivo che non teme le altitudini vertiginose né le profondità introspettive.

Il sound si fa più aggressivo e melodico rispetto ai precedenti lavori, ma resta intatta la cifra poetica di Primaluce. I brani si susseguono con coerenza narrativa, eppure ciascuno sembra vivere di una sua luce particolare. Il risultato è un album organico, ma variegato, che mostra un artista in pieno controllo della sua visione musicale.
“Lava Logic” è disponibile su Bandcamp, ed è destinato a farsi strada tra gli appassionati di progressive metal e coloro che cercano nella musica non solo tecnica, ma anche anima. Un’opera che conferma Primaluce come una delle voci più interessanti della scena indipendente europea.
Per chi non conoscesse ancora il progetto, questo album rappresenta un perfetto punto d’ingresso. Per chi lo segue da tempo, è una nuova, convincente dimostrazione di talento e coerenza.