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Cesenatico, nel giardino del Custodisca Hotel una serata con Livio Sgarbi, il “guru” di atleti e business-men

Dopo Red Ronnie, sarà Livio Sgarbi il nuovo ospite del giovedì sera (ore 21) del Custodisca, il nuovo hotel Evolution che ha inaugurato a metà giugno in via Cesare Abba a Cesenatico. 

Mental coach nel settore dello sport e del business, presidente di EKIS, ente di formazione a livello nazionale, Livio Sgarbi terrà un talk al Giardino Mondani nel quale spiegherà il suo “metodo” sviluppato in oltre 35 anni di esperienze e di lavoro sullo sviluppo personale.

Livio Sgarbi, che cos’è l’Intentional Life Design? 

“E’ un corso trasformativo che progetta intenzionalmente la vita che desideri, portandoti dalla sopravvivenza al successo. Mi piace pensarlo come una sintesi di un lungo percorso di coaching con atleti ed imprenditori che nella vita hanno deciso di non accontentarsi e di puntare più in alto. Stufi di lavorare come pazzi, di portare a casa risultati non all’altezza delle aspettative e di sentirsi insoddisfatti, assieme a loro ho sviluppato questo metodo pratico che ti aiuta a vivere ‘con intenzione’. Nel mio lavoro ho sempre cercato di aiutare le persone a creare la loro vita e dunque proverò a farlo anche nell’incontro di Cesenatico”. 

Tu sei stato un precursore di questo settore. Parlavi di mental-coaching quando la maggior parte delle persone ignorava l’esistenza di questa figura. Come sei arrivato a capire che la società attorno a noi aveva bisogno di “motivatori”?

“In effetti, quando sono partito con la mia attività di coaching, a metà degli anni Novanta, in Italia non c’era nulla in questo ambito. Ho combattuto per tanti anni contro i mulini a vento dell’indifferenza e del pregiudizio. Però io ho sempre saputo che era solo una questione di tempo e che, presto o tardi, la società si sarebbe resa conto della necessità di questa figura. Così, nei primi anni del nuovo millennio, ho frequentato una scuola per diventare coach e, da quel momento, ho deciso di sviluppare un mio metodo e di creare una scuola tutta mia. In questi anni abbiamo creato oltre mille coach certificati e, al di là dei successi personali, resta questa la soddisfazione più grande”.  

Perchè oggi una persona – nello sport come nella vita professionale – dovrebbe affidarsi ad un mental-coach? 

“Perchè la società di oggi ci vuole prestanti, veloci e, grazie al digitale, sempre iper-connessi con il mondo del lavoro. In questo mondo dove non si stacca mai, oltre alla prestazione, sale anche il livello di stress e dunque tante persone faticano oggi a trovare il giusto equilibrio tra attività professionale e vita privata e familiare. A quel punto, emerge la necessita di farsi aiutare, di trovare un supporto che abbia le competenze per insegnarti delle strategie in grado di aiutarti concretamente ad ottenere eccellenti prestazioni senza rinunciare al tuo equilibrio e alla tua serenità interiore”. 

In giro ci sono tanti “improvvisati”: come si distingue in questo settore la competenza dalla superficialità?

“Il problema dell’improvvisazione riguarda, in realtà, ogni ambito della nostra vita professionale. Non mi sento di demonizzare chi parte oggi perchè un inizio c’è stato per tutti, dunque non c’è nulla di male nel dire ‘sono partito adesso’. Il mio consiglio è quello di dare valore all’esperienza perché, soprattutto in questo settore, il tuo percorso di vita rappresenta un bagaglio preziosissimo per poter aiutare le persone. Le competenze sono fondamentali, ma poi occorre anche il tempo per esercitarle con continuità. L’unico aspetto che non è accettabile resta quello di avere a che fare con persone che millantano chissà quali credenziali e magari hanno iniziato la loro attività solo da qualche mese” (Info 0547 – 672670). 

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