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Di Placido: “Mi candido con la Südtiroler Volkspartei”

Grazie alla lista civica Cambiamo l’ex discarica di Rio Eremo torna al centro del dibattito politico. Dopo le annunciate ipotesi di bonifica per un costo stimato complessivo di 3 milioni di euro, il consigliere Luigi Di Placido presenterà domani (giovedì) in consiglio comunale un’interpellanza per chiedere alcune precisazioni su tempi e costi dell’intervento. 

“La potenziale criticità della discarica sul territorio circostante ma anche su quello urbanizzato dell’intera città – scrive Di Placido – è ormai un dato assodato sia per quanto concerne il rilascio di elementi inquinanti, come indicato dalle varie relazioni, ma ancor più qualora la discarica stessa fosse colpita da un evento idrogeologico eccezionale”. 

Del resto, il problema della discarica è noto ormai da decenni, come certifica anche l’indagine conoscitiva del 2008 redatta dalla società Enser srl di Faenza: “Nel documento – ricorda Di Placido – al paragrafo finale ’10 Soluzioni di Progetto’, venivano indicate le azioni suggerite per la messa in sicurezza della discarica”. 

Il tema è poi tornato alla ribalta delle cronache locali nel febbraio di quest’anno quando in un articolo giornalistico intitolato “Già eseguiti tanti lavori da diaframma a captazione a 3 ettari coperti con terra” veniva indicato il dettaglio dei lavori eseguiti nel corso dei 15 anni a valle della relazione generale succitata. 

Per questo, nell’interpellanza Di Placido chiede di conoscere “il dettaglio, in termini di costi e di tempi, dei singoli lavori svolti a seguito della relazione del 2008; le azioni di monitoraggio della discarica, a partire dalle ultime e poi a ritroso; quali siano le motivazioni che oggi portano ad individuare la necessità di svolgere ulteriori opere di messa in sicurezza del costo ipotizzato di oltre 3 milioni di euro; quali di esse siano individuate come indifferibili e quali come auspicabili; come ipotizza l’Amministrazione di finanziare il costo delle attività e se, tra le attività previste, sia considerata anche l’ipotesi di un evento eccezionale idrogeologico, solo per puro esempio, assimilabile a quello occorso sul versante idrografico del torrente Cesuola anni addietro”.

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