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Ginnastica – La passione, l’infortunio e il calvario. Ma oggi Giada punta in alto

Un anno fa, sportivamente parlando, Giada Maraldi – 21 anni di Cesena – è rinata. Per la più esperta ginnasta della Us Renato Serra, il 10 gennaio 2020 è una di quelle date che, di solito, i giovani si tatuano sulla pelle. Perché quel giorno si chiude una storia e se ne apre un’altra. Una storia che parte da lontano.  

“Era il 23 novembre 2012 quando tutto ebbe inizio. Una diagonale sciocca per una ginnasta, una semplice ‘ribaltata avanti’ con un salto teso più uno raccolto, ma in questo caso determinante. Nessuno vide niente, nessuno capì nulla. Per il pronto soccorso di Cesena era una normale distorsione. Dopo due mesi ricominciai gli allenamenti come al solito, ma qualcosa era cambiato… ero cresciuta 10 centimetri di altezza e la gamba non era più dritta. Visite su visite, nessuno capiva nulla fino a quando mi consigliarono un ortopedico, il dottor Stefano Zaffagnini, uno dei migliori nel suo campo. Finalmente lui comprese il problema: rottura della cartilagine di accrescimento del ginocchio. Non decise subito di intervenire chirurgicamente, ma dopo altre due piccole distorsioni, nel febbraio 2014, mi proibì di correre e saltare. Decise di intervenire il 17 aprile di quello stesso anno dandomi però la possibilità di continuare a fare ginnastica, seppur con qualche limitazione (niente volteggio né corpo libero). Per l’intervento finale dovetti però aspettare i 20 anni. Sembravano così lontani, invece quel giorno è arrivato: il 10 gennaio 2020”. 

E così, con un pezzo di osso in più, una placca e 7 viti nella gamba, Giada torna a saltare. Nella sua pagina instagram quel momento è cristallizzato in un post intitolato “addio gambina storta”, con tanto di ringraziamenti al dottor Zaffagnini, alla sua famiglia e a tutte quelle persone che, durante la degenza, le hanno fatto sentire la loro vicinanza. La ripresa è stata molto lunga ma oggi, più carica che mai, Giada is back.

“L’amore per la ginnastica artistica – dice – me l’ha trasmessa mia mamma che, in gioventù, praticava questa disciplina a Forlì. Dopo qualche anno si è iscritta ad un corso serale della Us Renato Serra ed ha deciso di portare anche me. All’inizio non mi piaceva. Urla e pianti non appena mettevo piede sulla pedana. Poi, giorno dopo giorno, i capricci sono spariti, la passione è cresciuta e oggi non potrei più fare a meno della palestra”. 

Classe 2000, single, al primo anno di scienze motorie all’università, Giada è la più esperta delle ginnaste della Us Renato Serra, ma gli stimoli sono quelli di sempre: “Non penso esista uno sport così emozionante come la ginnastica – dice – e sicuramente non ho nessuna intenzione di fermarmi oggi che, con il campionato di serie B, ci sarà sicuramente da divertirsi. Il sogno? Resistere ancora un paio di anni e provare, assieme alle mie compagne, l’ebbrezza della serie A”. 

Foto Mirco Ricci

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